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Alfa Romeo Alfetta 2.0 Quadrifoglio Oro

alfettaqorotime83.jpg
Anno 1982. (time101cv)

Data: 27/12/2012
Commenti: 11
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Commenti
#1 | atae21 il 04/11/2011 15:15:20
La prima versione dell'Alfetta Quadrifioglio. Wink Meno plasticosa e rifinita della successiva presentata a fine 1983. Noi in famiglia avevamo avuto proprio quella successiva. Ottima auto ma che aveva avuto non pochi problemi di natura elettronica (iniezione, sedili, check panel, ecc). L'Alfetta è nata a carburatori e quello dev'essere il suo motore! Wink
#2 | Edsel il 04/11/2011 17:02:35
Ho avuto anche io una Alfetta Q.O. del 1984, non me ne cacciate di tutti i colori, ma me ne sono liberato presto: era un vero bidone.
Questa in foto è molto bella, peccato le abbiano tolto i poggiatesta posteriori, che erano di serie (tra l'altro non mi sembra di vedere i buchi sullo schienale...).
#3 | Total III il 05/11/2011 00:20:06
Immagino tu abbia avuto qualche piccolo problema di natura elettrica ed elettronica. Pfft
L'Alfetta Q.O. '84 con l'iniezione elettronica Bosch andava molto meglio della precedente versione con l'iniezione Spica (così problematica che la stessa Alfa ne fece subito dopo una versione alimentata dai tradizionali carburatori) e, a fronte della stessa potenza e di prestazioni quindi simili, assicurava un funzionamento più rotondo e permetteva consumi più bassi in città, ma sostanzialmente identici nelle altre situazioni.
Certo immagino che la "relativa" maggiore affidabilità sia venuta meno con gli anni, il che unita alla difficile reperibilità di molti ricambi, ha certamente causato la quasi scomparsa di questa "tecnologica" Alfetta. Smile
#4 | Edsel il 05/11/2011 12:03:51
Diciamo che non funzionava quasi niente, inutile avere mille diavolerie elettriche quando poi si deve impazzire per rimetterle a posto, il gioco non vale la candela, perchè i costi sono molto elevati.
Le uniche che potevano permettersi questi gadget erano le tedesche, sulle italiane sarebbe stato meglio lasciar perdere dato che non riuscivano a garantire un'affidabilità perlomeno accettabile.
In ogni caso l'Alfetta non fa per me: finiture scarse, troppo ingombrante, visibilità pessima, sterzo di pietra... Sad
#5 | bob91180 il 05/11/2011 12:59:53
Luci di bosco metallizzato ... ben conservata ... cerchi originali
Se e' in ordine vanta ancora ottime prestazioni
#6 | atae21 il 05/11/2011 13:56:55
Edsel io sarei di parte (nel senso dalla parte tedesca) ma sinceramente non mi sento di demolire così il mito dell'Alfetta!!! Frown Per correttezza, oltre ai difetti da te citati, sarebbe giusto rendere merito anche ai suoi numerosi pregi, quasi tutti di natura meccanica! Poi tanto ingombrante non mi pare proprio visto che quella era la misura standard (intorno ai 4,40) di una 2 litri di dimensioni europee. BMW, Audi, Mercedes ma anche le francesi di questa cilindrata erano di pari (se non superiori) dimensioni. Ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti ma se parli di gadget elettronici dicendo "lasciamolo fare ai tedeschi" chiedi un'utopia: per avere vetri, specchi e sedili elettrici su una tedesca bisognava andare ben oltre i due litri aprendo il portafogli per portarsi a casa una Serie 7, una classe S o un'Audi 200. E notare che per il loro mercato queste versioni erano spesso con i vetri manuali....ridicolo davvero! Angry Sai la mia passione per le BMW ma mi sembra di essere un pò più obiettivo di te verso le marche italiane e l'Alfa in particolare. Evidentemente a te l'Alfetta sta proprio antipatica...Pfft
#7 | massimo il 05/11/2011 15:53:30
Evidentemente a te l'Alfetta sta proprio antipatica...

....sicuramente non è l'Alfa Romeo per tutti: GT e Duetto si fanno perdonare parte di questi difetti, vuoi per la mancanza di ammennicoli elettrici, vuoi perchè sono oggettivamente più gradevoli anche per chi le guarda passare. L'Alfetta non è una macchina "da passeggio", è lei che sceglie da chi farsi condurre, non il contrario...
troppo ingombrante, visibilità pessima, sterzo di pietra...

Ma davvero stai parlando di un'Alfetta? L'unica Alfa su cui ho riscontrato ciò di cui parli è questa, ma parliamo di un'auto degli anni '50...Grin...che comunque, bicipiti permettendo, rimane uno spettacolo da guidare:
img38.imageshack.us/img38/6793/2000max24.jpg
#8 | Edsel il 05/11/2011 16:15:53
Sul fatto che le tedesche fossero molto povere negli allestimenti di serie non posso che darti ragione, resta il fatto che la componentistica Alfa Romeo era di scarsa qualità, così come gli apparati elettrici...
E non è una mancanza di obiettività nei confronti delle auto italiane, perchè ho avuto anche una (bellissima) Lancia Delta LX del 1982 e vi posso garantire che le finiture interne erano notevoli e funzionava tutto alla perfezione, dalle plafoniere ai vetri elettrici, dalla luce nel cassettino portaoggetti al check di controllo delle spie luminose, dal tergilunotto all'illuminazione a fibre ottiche dei comandi secondari.
Ovviamente non nutro alcuna avversione verso l'Alfa Romeo, tant'è
che possiedo due modelli storici di questo marchio, e ne sono soddisfattissimo, forse perchè facenti parte della produzione di 10 anni prima rispetto all'Alfetta Q.O.?

Comunque eccola:

i43.tinypic.com/mr8iyw.jpg

i44.tinypic.com/3536uq0.jpg

i40.tinypic.com/jz8e2b.jpg
#9 | Total III il 05/11/2011 16:35:19
Il discorso di Edsel è molto sensato, in casa abbiamo avuto una Giulietta ultima serie e fin dai primi anni di vita le noie ai componenti elettrici sono state continue, e ogni soluzione è stata di breve durata. Ciò che accadeva sulla Giulietta andava moltiplicato probabilmente per due sull'Alfetta Quadrifoglio: ancora oggi molti affezionati si lamentano dell'impossibilità di far lavorare correttamente tutti e quattro gli alzacristalli nello stesso periodo di tempo. Pfft
Quella dei gadget elettronici di serie fù un preciso indirizzo di Massaccesi. Ormai tenere il passo dei tedeschi sul piano delle prestazioni, nonostante la perdurante maggior raffinatezza a livello meccanico, era diventato impossibile, e si cercava di dare all'Alfa Romeo un immagine più tecnologica che sportiva, quasi futuristica a guidicare dalla plafoniera della Alfetta o dalla strumentazione digitale della Alfa 90.
E' in quei tempi che le pubblicità cominciano a parlare di "Classe Alfa", e comunque per qualche anno funzionò: gli Alfisti gradivano il fatto di avere di serie ciò che su una BMW o su una Mercedes anche di classe superiore era a (salato) pagamento.
Anche i commenti giornalistici erano entusiastici. Nell'euforia collettiva si dimenticarono certe piccolezze, come ad esempio l'assenza del servosterzo anche nella lista degli optional, o i mai risolti problemi del cambio, o i difetti che affliggevano le pinze posteriori e il freno a mano, eccetera.

Oggi, per convivere con questo modello, bisogna esserne visceralmente innamorati. Altrimenti può diventare una tortura starci appresso.... Cool
#10 | atae21 il 05/11/2011 20:30:37
Sembrava tenuta bene la tua Alfetta. Peccato solo per i cerchi dell'Alfa 90 che mal si adattano alla linea più retrò dell'Alfetta. La nostra che avevamo in famiglia invece era tutta originale ma fu ritargata (era obbligatorio) per cambio di proprietà fuori provincia.
#11 | DerrickNAE3 il 08/11/2011 01:45:42
L' Alfetta bisognava amarla come si puo' amare una bellissima donna capricciosa ed io l' ho sempre amata !Smile Anche appesantita ed invecchiata...Grin
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