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Alfa Romeo GTV 2.0 Grand Prix

gtvgranprixs481.jpg
Anno 1981. (S4)

Data: 16/03/2012
Commenti: 10
Visualizzazioni: 2136
Commenti
#1 | Danip il 05/02/2012 20:49:26
Il colore è originale?
#2 | IL BUE il 05/02/2012 20:57:35
Decisamente no
#3 | Edsel il 05/02/2012 23:35:04
Però, prendersi la briga di riverniciarla in rosso ed evitare il rosso Alfa... mmmhhh... Non sarà semplicemente una distorsione cromatica creata dalla fotografia?Cool
#4 | DerrickNAE3 il 05/02/2012 23:46:27
Forse è come scrive Edsel, una distorsione cromatica creata dalla fotografia, pero' a me sembrerebbe che il colore rosso del paraurti sia diverso dal resto della carrozzeria, forse potrebbe essere anche che sia intervenuto un carrozziere poco abile e sarebbe un peccato, perche' e' una rara versione speciale di una bella auto.Sad
#5 | danguard76 il 06/02/2012 12:31:15
Ma le righe verticali sulla portiera sono anch'esse frutto della distorsione fotgrafica?
#6 | Total III il 06/02/2012 14:34:02
Secondo me è soltanto terribilmente scolorita (il rosso 530 cominciava a svanire già nelle vetrine dei concessionari). Smile
#7 | Edsel il 06/02/2012 19:37:59
Lanciata nell'ottobre del 1981, l'Alfa Romeo GTV Grand Prix era una serie speciale distribuita in 650 esemplari (di cui 250 per l'Italia e 200 per la Francia), realizzata sulla base della 2.0 da 130 cv.
Disponibile solo in colore rosso Alfa, si distingueva a prima vista dalla versione di serie per i paraurti, lo spoiler anteriore, i longheroni sottoporta e il guscio dello specchio retrovisore verniciati in tinta con la carrozzeria.
Altri particolari esclusivi erano le doppie bande adesive nere opache, applicate lungo la linea di cintura e nella parte inferiore delle fiancate (queste ultime integranti le scritte "Grand Prix"Wink, i cerchi in lega leggera da 15 pollici della GTV6, verniciati in nero opaco e calzati su pneumatici 195/60 HR 15, i quadrifogli smaltati in colore verde integrati nelle mostrine delle prese d'areazione posteriori.
L'abitacolo assumeva un tono più sportivo grazie alla selleria in velluto grigio antracite, con motivo a righe in tono grigio/nero sulle fasce centrali dei sedili, a cui faceva da contasto il rosso vivace del tappeto in velour che ricopriva il pavimento; completavano l'allestimento interno la corona del volante e il pomello del cambio in pelle nera sellata a mano e la targhetta identificativa collocata al centro della plancia, sulla quale comparivano la scritta "Grand Prix" e il numero progressivo dell'esemplare.
A richiesta era possibile ottenere gli alzacristalli elettrici e l'impianto di aria condizionata.
In Italia la GTV Grand prix costava 15 milioni e 400 mila lire, ovvero un milione in più della 2.0 di serie.
#8 | time101cv il 06/02/2012 23:53:42
Ma le righe verticali sulla portiera sono anch'esse frutto della distorsione fotgrafica?

Sembra l'ombra di qualche recinzione ai lati della strada.........
#9 | time101cv il 07/02/2012 00:20:30
Ecco il cruscotto, con la targhetta identificativa numerata:

www.targhenere.net/images/005/dsc00148ms_tn13137_zps1mv8eltw.jpg
(foto "S4" )
#10 | Edsel il 07/02/2012 18:49:30
La GTV Grand Prix era piaciuta sui mercati esteri (ai quali erano stati destinati 400 esemplari), cosicchè, negli anni a seguire, l'operazione fu ripetuta ben due volte sulla base della Sprint 1500 Quadrifoglio Verde da 105 cv.

La prima Sprint a fregiarsi del nome "Grand Prix" fu lanciata nella primavera del 1984 e commercializzata in Germania, in una tiratura di 100 unità.
Era disponibile nei colori rosso Alfa, nero, bianco Capodimonte e, a richiesta, grigio Nisida metallizzato, e si distingueva a prima vista dalla versione di serie per l'allestimento piuttosto aggressivo del corpo vettura, sottolineato dalla presenza di elementi inediti quali le minigonne sottoporta laterali e i passaruota supplementari, realizzati in vetroresina e verniciati nello stesso colore della carrozzeria, così come la calandra, gli scudi paraurti, i fascioni paracolpi laterali, le modanature dei montanti centrali del tetto, gli sfoghi d'areazione posteriori e gli specchi retrovisori, questi ultimi personalizzati da una fascia nera riportante la scritta "Alfa Romeo".
Esclusivi della Grand Prix erano anche lo spoiler areodinamico montato sul portellone, in colore nero opaco, e i filetti perimetrali sugli scudi paraurti e sui fascioni paracolpi laterali, in colore argento con la carrozzeria in rosso Alfa o nero, in colore nero con la carrozzeria in bianco o grigio Nisida metallizzato.
La personalizzazione esterna era completata da una targhetta con la scritta "Grand Prix", collocata sullo specchio di coda, sotto al gruppo ottico sinistro.
L'interno ripeteva quello della Quadrifoglio Verde di serie, con l'aggiunta di un set di tappetini in velour nero riportanti la scritta "Grand Prix" bianca.
A richiesta era disponibile solo la vernice metallizzata.

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La seconda Sprint Grand Prix era invece riservata al mercato francese, dove ne furono commercializzati 200 esemplari a partire dal settembre del 1986.
Disponibile sia in rosso Alfa che in grigio Nisida metallizzato (a richiesta), si caratterizzava per gli scudi paraurti e i fascioni di protezione laterali verniciati nello stesso colore della carrozzeria, per i doppi filetti adesivi in colore nero sulle fiancate, a livello della linea di cintura, e per le modanature in plastica nera applicate al di sopra dei cristalli laterali, integranti, in prossimità degli sfoghi d'areazione posteriori, le scritte "Grand Prix" e tre barrette in colore verde, rosso e bianco.
Di serie erano montati i cerchi in lega con disegno a otto fori circolari e l'impianto lavafari a spruzzo.
L'interno proponeva i rivestimenti in panno di lana operata grigio cenere con rinforzi in Texalfa nero della 75 Quadrifoglio Verde per i sedili e i pannelli laterali, armonizzati con il velour nero che ricopriva il pavimento, mentre al centro della plancia era collocata la placchetta identificativa del modello, riportante la scritta "Grand Prix" e il numero progressivo dell'esemplare.
A richiesta era disponibile solo la vernice metallizzata.

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