Dei 1100 Fiat, la R è quella che mi piace meno però davanti ad un esemplare così ottimamente tenuto i gusti estetici personali vanno a farsi benedire

Diversamente dalle 1100 precedenti, specie fino alla serie "H", la "R" è ancora poco considerata dai collezionisti, che forse la percepiscono un po' estranea all'universo di questa popolare vettura, scandito nella sua evoluzione da vivaci bicolori, seducenti "bauletti", pinne all'americana, e decorazioni cromate. La "R" completava, nel gennaio 1966, un ciclo che volgeva al termine, mentre stava per sorgere una generazione di FIAT di sapore più moderno, a partire dalla 124 presentata di lì a breve. Tuttavia, il vasto consenso raccolto in molti anni dalla 1100 in ragione della sua affidabilità, robustezza, praticità ed economicità di gestione, nonché, credo, della sua identificazione da parte della piccola borghesia con un periodo di accresciuto benessere che aveva reso possibile l'accesso a cilindrate crescenti, consentì di perpetuare la serie con notevole riscontro ancora per tre anni, prima della defintiva sostituzione ad opera della 128. La linea, liberata da sovrastrutture decorative, appariva più moderna e razionale, anche se indubbiamente più anonima delle sue antenate, mentre il motore recuperava la cilindrata d'origine, tramite il downgrade dai 1221 cc della "D" a 1089 cc, a prestazioni sostanzialmente invariate, probabilmente per non "disturbare" l'imminente 124.
L'esemplare fotografato appare in eccellente stato di conservazione.

Certo che a confronto con le precedenti 1100, barocche e quesi sfarzose, questa R appare quasi misera, coi fanalini mutuati dall'economica 850..

Niente da dire, il retro della 1100D è 1100 volte meglio però davvero un ottimo esemplare!