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Fiat 127 2p.

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Anno 1975 (PrinceMax).

Data: 29/12/2014
Commenti: 9
Visualizzazioni: 1506
Commenti
#1 | IL BUE il 29/12/2014 15:03:23
Ecco una delle tinte che a mio avviso meglio dona alla linea della 127. Ed ennesimo esemplare apparentemente conservato.
Bravo chi è riuscito, con tanta pazienza, a farle arrivare ai giorni nostri in queste condizioni spettacolari
#2 | Markino il 29/12/2014 17:30:28
Questa tonalità di rosso è di certo una delle colorazioni più riuscite, in un ventaglio che, peraltro, ne annoverava molte assai gradevoli.
Chi ha conservato in buon ordine questo modello non ha avuto motivo di pentirsene: risparmiando i quattrini per l'acquisto di vetture più aggiornate, che non sempre sono così indispensabili quando, ad esempio, si percorrono pochi chilometri, si ha scarso orientamento per le mode, o l'inclinazione naturale a tenere bene le proprie cose per farle durare, ha potuto egualmente godere di una vettura dai molti pregi, che si guida ancora oggi con estrema facilità, e riesce a disimpegnarsi nel traffico con grande agilità.
Uno dei tanti progetti vincenti del maestro Dante Giacosa, vestito a meraviglia dalla mano di Pio Manzù, che ebbe la disgrazia di perire in un incidente, ancor prima di assistere alla presentazione ufficiale della sua creazione.
#3 | IL BUE il 29/12/2014 17:36:34
E chissà quante altre ne avrebbe potute fare, se non fosse morto...
#4 | massimo il 29/12/2014 17:42:11
Questa tonalità di rosso è di certo una delle colorazioni più riuscite, in un ventaglio che, peraltro, ne annoverava molte assai gradevoli.

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#5 | 1600 GT il 29/12/2014 17:47:02
Per me questa tinta è la più bella in assoluto disponibile per la 127, quella che davvero le dona di più.
Ottimo conservato questo esemplare che con queste condizioni e con questa tinta qui, mi fa venir voglia di averne una così.
Intravedo anche il portatarga originale: magnifico!
#6 | Markino il 29/12/2014 17:47:57
Sempre gradite le tabelle colori originali della tua collezione Wink
Il rosso FIAT viene talvolta chiamato sulle riviste rosso Etna o rosso Sahara, ma ignoro se la Casa abbia mai utilizzato tali denominazioni, peraltro suggestive e calzanti alla tonalità.
Dovessi scegliere un solo colore, il mio sarebbe il turchese farfalla.
#7 | Total III il 29/12/2014 18:01:16
La linea delineata da Manzù era effettivamente di rottura rispetto al ferreo tradizionalismo Fiat, da anni affezionata alla formula "scatole di fiammiferi sovrapposte" (vedi 124 e 128) che comunicava robustezza proverbiale a scapito però del dinamismo che le ottime prestazioni dei prodotti Fiat avrebbero richiesto anche a vettura ferma.
Rotte le acque con la 128, la cui linea tranquillizzante riuscì a far apprezzare i vantaggi della trazione anteriore ad una platea vastissima, ci si sentiva in dovere di osare di più, e la 127 venne delineata con queste premesse.
Nonostante la sua innegabile modernità, la linea della 127 ebbe bisogno di continue modifiche (più che altro funzionali) per reggere il passo della concorrenza, sia di chi copiò spudoratamente l'utilitaria torinese (Ford, VW) sia di chi quasi in contemporanea aveva tirato fuori un prodotto dalla linea quasi avanguardista, capace di reggere quasi tre lustri senza cambiamenti sostanziali (Renault). Certo, la Fiat pagò la mancanza di coraggio nel proporre il portellone fin dal lancio, riservandolo - felice intuizione - alla raffinata A112 e alla mai troppo apprezzata 128 Familiare.
Mio nonno, collaudatore Fiat, la giudicava fin troppo brillante per i suoi gusti. Le preferì di gran lunga la serie successiva, più tranquilla, parsimoniosa, e con enormi capacità di carico. La tenne per ben sedici anni. Smile
#8 | gabford il 29/12/2014 21:16:42
La 127 costituiva senz'altro, in quello che attualmente è definito come segmento B, anche un salto in avanti in termini di abitabilità: ben l'80% dello spazio interno era effettivamente fruibile per i passeggeri e i bagagli.
#9 | IL BUE il 29/12/2014 21:35:45
Quando la trazione anteriore serviva a qualcosa...
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