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Cadillac Model 30 Touring

cadillacpolar20201006.jpg
Anno 1910, targhe europee del 2005 (polar).

Data: 06/10/2020
Commenti: 8
Visualizzazioni: 1083
Commenti
#1 | time101cv il 06/10/2020 09:49:13
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2020/10/img20200701wa0003.jpg
(foto "polar" )
#2 | ARGiuliasuper il 06/10/2020 11:13:32
Fantastica! La più vecchia del sito (tra quelle per cui la data di immatricolazione è stata accertata).
#3 | Markino il 06/10/2020 11:54:16
Piuttosto nota nel "giro" delle prebelliche (qui si scavalcano addirittura entrambe i conflitti mondiali), questa Cadillac è appartenuta ad un facoltoso collezionista parmense classe 1934, grande appassionato di classiche italiane ed americane realmente vintage, persona di mondo e di grande spessore culturale con la quale ero solito chiacchierare ad ogni occasione, purtroppo scomparso alcuni anni fa. Sua l'impresa, messa a segno, mi pare, nel 2002, di raggiungere Capo Nord con la fidata e curatissima "Lambda" Torpedo del 1925. Anche se non tutte così estreme, certe "follie" gli erano proprie, trattandosi di soggetto assai fuori dagli schemi: con questa stessa Cadillac, insieme a qualche altro compare di ventura, si cimentò senza grossi problemi nientemeno che in una "Canterbury-Roma"...
Nel 2010, su suo invito, ho seguito con la mia "164 Super" una carovana di una decina di anteguerra che, partendo da Polesine Parmense (PR), nel giro di alcuni giorni, e con varie soste gastronomiche disseminate lungo il percorso ( Grin ), avrebbero raggiunto il Delta del Po transitando prevalentemente sugli argini del Grande Fiume, tra ambientazioni assai suggestive; era davvero singolare osservare dalla mia posizione di retrovia questa centenaria mentre imbucava con scioltezza e rapidità le curve del tracciato, quasi sempre privo di protezioni.
Il "nostro", molto conosciuto nell'ambiente del collezionismo, alternava spesso questo esemplare con un'altra Cadillac "30" di poco successiva, anno 1913, acquistata a Saint Louis, la cui conformazione rendeva evidente il rapido evolversi dell'industria nell'arco di soli tre anni, in un ambito, quello della vettura di fascia alta, nel quale la Cadillac già mostrava di eccellere: famoso lo slogan, impresso in rilievo anche su qualche particolare della vettura (i grossi coprimozzi, mi pare), "Cadillac, standard of the world".
Non ho notizie precise sul destino della sua collezione, probabilmente rimasta per la gran parte nelle mani della famiglia, fatto salvo per la monumentale Cadillac "V16 Roadster" del 1930, acquistata in società con un amico nei primi anni '2000, e finita all'asta R&M Sotheby's lo scorso anno a Villa d'Este.
Avvistamento notevolissimo, anche se su queste pagine è raro trovare estimatori di vetture così anziane e non facilmente "fruibili".
#4 | polar il 06/10/2020 14:48:44
Devo dire che mi ha fatto molto piacere leggere le storie che stanno dietro a questa vettura (o meglio al suo proprietario) di cui, non solo al momento dello scatto, ma anche dopo, non avrei saputo dire nemmeno la marca, praticamente come incrociare una carrozza...
#5 | tonymura il 06/10/2020 17:18:49
Bella la storia... ma quindi Markino hai anche una 164?
#6 | Markino il 06/10/2020 17:21:39
Regalata anni fa a persona di comprovata fede alfista, che l'ha interamente rinfrescata.
L'impiego limitatissimo non giustificava le spese del mantenimento.
Ottima vettura, accessoriata, comoda e veloce Wink
#7 | Markino il 06/10/2020 20:46:10
Dimenticavo, un minimo cenno ai dati tecnici.
Come spesso accadeva a quei tempi, alla cilindrata elevata si accompagnava un frazionamento assai modesto: il modello 1910 montava un propulsore di 4,2 lt., saliti a 6 litri in quello del 1913, a fronte di quattro soli cilindri.
Anche da noi, la situazione non era diversa: per fare un esempio, la raffinata e lussuosa Lancia "Theta" del 1914 era mossa da un quattro cilindri, 4.940 cm3.
I dati di produzione la dicono lunga sull'ampiezza e ricchezza del mercato statunitense, e sulla capacità dell'industria locale di strutturarsi secondo tecniche moderne e standardizzate: ben 8mila unità per il modello 1910, e addirittura 15 mila per il modello 1913 (fonte: Wikipedia), quando in Europa vetture di quel livello potevano al massimo esprimere alcune centinaia di esemplari l'anno.
#8 | aureliab20 il 07/10/2020 20:29:26
Conoscevo anche io la persona in questione che aveva anche una Lancia Avrelia B 20 IV serie guida destra del 1954 targata PR.......che è in vendita ora da un commerciante; purtroppo qualche anno prima della sua dipartita ebbe un bruttissimo incidente con una vettura d'epoca che lasciò purtroppo sull'asfalto mi pare un ciclista.
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