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Innocenti 500 LS

innocenti500tonymura20230624.jpg
Anno 1989 (tonymura).

Data: 25/06/2023
Commenti: 5
Visualizzazioni: 820
Commenti
#1 | Total III il 25/06/2023 16:30:40
Condizioni esemplari, a parte il solito fascione scolorito.
Automobilina che può ancora dire la sua in città grazie soprattutto alle prestazioni quasi esuberanti in rapporto alla cilindrata.
L'unica vera concorrente del tempo, la 126 Bis, consumava (e costava) meno, ma come dotazioni e prestazioni era ben lontana....
#2 | mariano il 25/06/2023 19:30:13
Aggiungerei che la Small (nonostante il progetto fosse più o meno contemporaneo a 126) era decisamente più moderna come concezione, molto vicina alle superutilitarie degli anni 2000. Oggi non ha nulla da invidiare ad una Seicento di fine anni '00, anzi semmai è il contrario. Grin
Peccato che da me, dopo tanti anni di diffusione incredibile, sia totalmente scomparsa come auto, esponenzialmente di più delle sue concorrenti contemporanee egualmente diffuse.
#3 | free_runner il 25/06/2023 21:36:28
non ha nulla da invidiare ad una Seicento di fine anni '00

Secondo me il motore 1.1 MPI fire rappresenta qualcosa di invidiabile!
#4 | tonymura il 26/06/2023 00:06:15
Un piccolo bolide. Infatti è un motore molto usato come base per le elaborazioni dei propulsori di piccola cilindrata per slalom rally .
#5 | Total III il 26/06/2023 18:13:31
Peccato che da me, dopo tanti anni di diffusione incredibile, sia totalmente scomparsa come auto, esponenzialmente di più delle sue concorrenti contemporanee egualmente diffuse.

Beh oddio, non parlerei di diffusione incredibile, ma la "serie 500" raggiunse una diffusione tale da dare un po' di ossigeno alle disastrate casse della Innocenti, dopo che la bicilindrica "650" e la allungata "990" non avevano incontrato il favore del pubblico. Un trend di vendita buono considerando anche l'investimento ridotto (non si poteva nemmeno parlare di restyling in quanto la 500 riutilizzava la carrozzeria "corta" della 650 aggiornata con ottiche e plastiche della 990, il che bastò a conferirle un look più fresco e gradevole senza praticamente spendere una lira).
La meccanica fece il resto: per quanto un po' meno raffinato rispetto al bicilindrico (mancavano i contralberi), il motore a tre cilindri era più semplice nella manutenzione e soprattutto aveva un'ottima potenza e una discreta elasticità rispetto alla cilindrata assai contenuta. Da ricordare anche la quinta marcia di serie a tutto vantaggio delle lunghe tratte, e che nessuna concorrente del tempo (e nemmeno successiva, vedi la Cinquecento ED) offriva.
Così passarono in secondo piano i difetti congeniti: il bagagliaio piccolo, l'abitabilità posteriore risicata, la climatizzazione preistorica e, nel caso della più venduta LS, l'odiosa pratica degli optional obbligatori - vetri elettrici e sedile posteriore sdoppiato erano di serie ma si pagavano a parte - che facevano lievitare ulteriormente un prezzo di vendita già di per se non proprio contenuto.
Quanto alle cause di estinzione precoce, fatta la tara alla qualità costruttiva prettamente "utilitaria", per quanto molti problemi, come la corrosione, fossero stati risolti nel tempo, la causa principale è stata senz'altra la crescente difficoltà di reperire i ricambi meccanici dopo l'acquisizione del marchio da parte della Fiat e della chiusura, nel 1993, dello stabilimento di Lambrate. Da lì in poi, anche attraverso la rete di ricambisti ex Innocenti, reperire semplicemente il kit distribuzione o un set guarnizioni cominciò ad essere complicato, e a quel punto il rimedio per molti clienti spesso "imbeccati" da meccanici con poca voglia di sbattersi fu la rivendita e conseguentemente la pressa.
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