Mi è sempre piaciuta, non erano diffusissime da noi ma nei filmati e film del tempo, oltre che foto delle grandi città, se ne vede un discreto numero. Ottimo esemplare conservato, anche se qualche attenzione in più la merita. Fari posteriori tutti rossi, la prima volta che li vedo.
Questa la conosco bene, era del mio ex capo. Ne cercava una bianca, come quella che aveva avuto suo padre negli anni 60, quando lui era piccolo. Purtroppo in Italia sono rarissime, e le poche che ci sono, messe male o carissime. Ha quindi deciso di cercare all'estero, ne ha trovata una in Portogallo e importata nel 2012. So che voleva venderla, qualche anno fa, poi io ho perso contatto con lui, quindi non so se ce l'ha ancora o se ha un nuovo proprietario. Lui era di Isola Vicentina.
Secondo me, questa ha avuto per 49 anni lo stesso proprietario, ed è proprio questo a renderla estremamente affascinante.
Comunque anche a me piace non poco questa serie di Taunus, ma in generale tutte le serie di questa berlina sono molto belle e particolari.
Mi lasciano perplesso i fari interamente rossi - almeno apparentemente - e le frecce posticce applicate sotto il paraurti , come se nel 1960 in Portogallo non fossero obbligatorie...
Se non erro neppure da noi erano obbligatorie fino ai primissimi anni '50, infatti le 500 Belvedere, 600, Lancia Aurelia ecc. avevano fanalino posteriori tutti rossi.
In Italia, le frecce posteriori arancioni furono introdotte col Nuovo Codice della Strada nel 1959.
A differenza di altre norme simili, questa era retroattiva: anche i veicoli già circolanti dovevano adeguarsi alla disposizione.
Non posso che fare un plauso alla scelta di importare un’auto diversa dal solito marasma che l’”appassionato” medio porta nel nostro Paese da altre nazioni.
Come Sauro, apprezzo molto questa vettura, la cui linea moderna e anticonvenzionale e la buona abitabilità contribuirono al successo riscontrato in Patria e nell'Europa centro-settentrionale; sebbene inizialmente penalizzata dai dazi doganali, sino alla fine del 1961 ancora vigenti nel nostro sistema tributario, anche l'Italia ne assorbì un quantitativo non disprezzabile.
L'ultima che ricordo in circolazione a Genova (zona centro), verso la fine degli anni '80, era una quattro porte grigio grafite targata "20" (1963), oramai piuttosto malandata, probabilmente demolita entro l'inizio del decennio successivo.
Bellissima soprattutto in colori chiari; selleria e plancia hanno un aspetto gradevole con disegno ricercato, e sono di buona fattura.
Esemplare, questo in foto, dal vero fascino del conservato; posseggo un'ottima riproduzione della Minichamps in questo stesso rosso, ma con padiglione bianco, della versione a due portiere.
(foto "neim4" )