Ai tempi era la vettura usata da chi consegnava i giornali.

Ne ho vista solo una, due anni fa, uguale, in demolizione … su questa sarei curioso di leggere il contakm

Incrociatore della stampa.....viste passare a velocità stratosferiche

Per il bene di Greta...

I km risultano circa 230 mila, almeno che non abbia superato il milione...

Il primo commento (dappertutto) che accompagna la foto di una CX Break è sempre inevitabilmente quello della consegna dei giornali o del servizio stampa. So che è così ma personalmente, abitando fuori dalle città, nei paesini della mia zona non ne ho mai vista una arrivare all'edicola per consegnare giornali.

Dalle mie parti ne giravano parecchie, in tarda serata sfrecciavano per i viali di Milano di gran carriera. Rispetto ad altre diesel contemporanee fumavano poco.

Tra l'altro, se non erro, è ancora un motore originale Citroen, e non Peugeot.

Non erri. Un due litri e mezzo non esattamente modernissimo, in quanto derivato dal quattro cilindri aste e bilancieri delle CX benzina, a sua volta diretto discendente del mitologico propulsore che Walter Becchia progettò per la Traction Avant. Quindi motore di vecchia concezione ma assai robusto, anche se in questa estrema declinazione da 120 CV la guarnizione della testa aveva una durata media un po' inferiore rispetto alla precedente da 95.
Ovviamente impossibile non rievocare l'epopea della consegna dei giornali ogni qual volta se ne avvisti un esemplare, e ne abbiamo parlato a più riprese anche su questi lidi. Vale solo la pena di ricordare che le redazioni, per la consegna rapida delle copie, avevano a disposizione una vasta gamma di familiari a gasolio (Volvo 740, Peugeot 505, Fiat 131, ecc) ma difficilmente in una redazione poteva mancare una CX TRD, che primeggiava per potenza, capacità di carico, sicurezza attiva, ed inoltre era l' unica al mondo ad offrire le sospensioni autolivellanti: la scelta diventava così praticamente obbligata a causa della totale superiorità rispetto alle concorrenti del tempo.
Se a ciò uniamo che molti dei "pazzi" disposti a farsi le autostrade italiane a tavoletta di notte non si facevano molti scrupoli ad aumentare ulteriormente la potenza del motore facendo modificare la pompa del gasolio e la pressione della turbina, si capisce bene come queste macchine siano assurte ormai al rango di leggenda metropolitana, soprattutto fra quegli automobilisti che, dovendo percorrere le medesime autostrade di notte per questioni lavorative, si vedevano continuamente sorpassati da questi missili terra - aria lanciati sul filo dei 200 orari.
Le continue richieste fecero sì che la carriera commerciale della CX Break TRD (infine diventata TGD) si concludesse solo nel 1991, ben due anni dopo la fine della produzione della berlina. Nel frattempo i furgoni leggeri turbocompressi con cavalleria e prestazioni sempre maggiori ponevano lentamente fine alla breve epopea di questi affascinanti incrociatori da strada adibiti a corrieri.

Se non erro era lo stesso motore era montato sul Fiat 242 2.5 D in versione aspirata e sul successivo Ducato sia in versione aspirata che turbo.

Il Ducato 2.5 ha sempre avuto il diesel prodotto dalla Sofim. I benzina invece erano di derivazione PSA. Invece i gemelli francesi avevano anche i diesel PSA.

Deve essere un piacere viaggiarci...sicuramente non è d'impaccio in autostrada.

Il carrozziere che mi ha verniciato l'Appia aveva lavorato in un'azienda che allestiva carri funebri e diceva che la CX era l'unica che non veniva allungata per tale allestimento, ed era usata delle imprese funebri per i tragitti lunghi.
Riguardo al motore, un amico anch'egli carrozziere si era informato per montare il motore della CX turbo sul suo 242 però mi pare di ricordare che avesse desistito perché sul 242 gira al contrario e quindi, diceva, bisognava girargli i pistoni. Non ho mai saputo se qualcuno sia riuscito realmente nell'impresa.

Beh pensa che in Olanda sono riusciti ad infilare un turbo benzina proveniente da una CX GTi in un furgone HY, che in origine montava proprio il 1,9 cm3 suo antenato. Tecnicamente è possibile, basta non avere paura delle ore di lavoro nonché delle spese.