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Alfa Romeo Alfetta 2000 LI America

alfettateoperry20240915.jpg
Anno 1981 (teoperry).

Data: 16/09/2024
Commenti: 12
Visualizzazioni: 6143
Commenti
#1 | time101cv il 16/09/2024 02:30:57
www.targhenere.net/gallery2/wp-content/uploads/2024/09/alfaromeo_alfetta_america_fib3_pt2.jpg
(foto "teoperry" )
#2 | Total III il 16/09/2024 03:06:41
Devo dare atto ai proprietari di questa versione di aver resistito negli anni alla tentazione di sostituire i paraurti ad assorbimento d'urto, veramente tremendi specie all'anteriore, con quelli della Alfetta europea. Così ai giorni nostri sono arrivati diversi esemplari di questa strana ma caratteristica serie limitata in condizioni di originalità assoluta.
Eppure a mio giudizio la vista peggiore non sono i paraurti né i grossi paracolpi laterali, ma le scritte sul baule disallineate dalla fabbrica. Per quanto possa formulare ipotesi, non capirò mai perché collocarle in modo così casuale e antiestetico.
#3 | S4 il 16/09/2024 03:40:55
L'unica ipotesi che mi viene in mente è quella del font differente, come se si volesse evidenziare la targhetta America, e infatti l'hai giustamente commentata. nghenghe
Un altro dettaglio di cui abbiamo ampiamente discusso è il fanale illuminazione targa da stadio, vai a sapere, forse intendevano fare pendant con i massicci paraurti.
Ad ogni modo rimane un esemplare pregevole, un plauso al proprietario.
#4 | Total III il 16/09/2024 12:14:48
Un altro dettaglio di cui abbiamo ampiamente discusso è il fanale illuminazione targa da stadio, vai a sapere, forse intendevano fare pendant con i massicci paraurti.

Ricordo che nella serie precedente dell'Alfetta USA in quel "tegolino" era applicata la scritta Alfa Romeo. Per la "Sport Sedan" hanno pensato ad una soluzione differente, ma la luce targa è rimasta in tutta la sua ampiezza. E ovviamente è rimasta anche in questa versione che, dovendo riciclare le scocche già pronte per l'esportazione, ha dovuto necessariamente montare tutte le parti originariamente previste.
Non un bel vedere nemmeno la "raffazzonata" dei lampeggianti laterali piazzati dove originariamente c'era il side marker anteriore, una soluzione simile a quella adottata dalla Fiat per l'X1/9 ma altrettanto disturbante alla vista. Sarebbe stato forse troppo adattare il side marker stesso dotandolo di luce ad intermittenza, risparmiando così il brutto effetto estetico?
Tornando alle scritte posteriori, nella versione per il mercato statunitense la vistosa scritta Alfa Romeo posteriore aveva un senso, visto che la scritta Sport Sedan, nome commerciale del modello, era applicata ai lati, sotto la mostrina dei montanti posteriori. Nell'Alfetta 2.0 Li invece il nome "Alfetta" non compare da nessuna parte. Si poteva pensare sicuramente ad una soluzione meno naif...
In ogni caso il fascino è innegabile. Dopotutto questa versione ebbe il merito di riproporre i quattro fari tondi, rimpianti dalla clientela, e un primo impulso verso l'alimentazione ad iniezione, entrambe caratteristiche salienti della successiva Quadrifoglio Oro.
#5 | Francesco240D il 16/09/2024 16:11:32
Bella rarità, anche se sul sito ve ne è un discreto numero. Se ho ben capito, le SI erano le "vere" America (vendute oltre oceano con l'anonima denominazione di "Sport Sedan" ) che furono smaltite in Germania nel 1980. La LI venne invece pensata per smaltire scocche e componenti rimaste in magazzino e fu venduta in Italia, nel solo colore argento metallizzato e con meno optional rispetto alla precedente: ne arrivarono circa 1500 esemplari.
Per quanto riguarda i paraurti, secondo me, sono molto più gradevoli rispetto a quelli delle Mercedes /8 e W123, oltre che delle E28 BMW. Concordo a proposito degli indicatori laterali, nella SI furono mantenuti i catadriotti senza lampadina(o erano lampeggianti?) e fu una soluzione molto più gradevole. Altra cosa secondo me un po' antiestetica è la presenza degli indicatori/luci sotto il paraurti anteriore. Sicuramente un ipotetico acquisto, oggi come allora, sarà stato influenzato dalla presenza di più accessori e sopratutto dalla sua diversità rispetto alle sorelle italiane. La strumentazione ad esempio, era a doppia scala su alcuni esemplari e il tubo di scarico in acciaio inossidabile. Le prestazioni, contrariamente a quanto ho sentito dire, non erano mortificate: 128 CV contro i 130 della "2000 L" è la velocità massima identica (forse cambiava qualcosa in ripresa e accelerazione). Il prezzo era di poco superiore a quello di una normale "2000 L": 13.800.000 L (fonte Quattroruote marzo 1981).

Una domanda per gli alfisti del sito: scegliereste questa o una Alfetta Turbodiesel Grin?
#6 | Total III il 16/09/2024 16:51:21
Una domanda per gli alfisti del sito: scegliereste questa o una Alfetta Turbodiesel ?

Beh secondo me la questione non si pone nemmeno: il bialbero è il bialbero, seppur non nella sua migliore declinazione estetica. Cool

La Li non perdeva molto in termini di prestazioni allo stesso modo in cui non perdeva la successiva Quadrifoglio Oro, che aveva praticamente lo stesso motore. In America le cose erano differenti, visto che il catalizzatore obbligatorio faceva precipitare la potenza a soli 110 cavalli (se ricordo bene), potenza considerevole se rapportata alla media americana ma deludente trattandosi, nomen omen, di una Sport Sedan.
Forse le prestazioni non eccezionali ebbero un ruolo nel decretare il sostanziale fallimento di questa versione e il successivo precipitoso riutilizzo delle scocche già pronte per allestire la 2.0 Li.
Che comunque furono tutte vendute anche per via del prezzo allettante, consentendo alla Casa di rendere la debacle meno pesante.
Diversi esemplari diventarono poi auto blindate per i servizi scorta, mentre un altro contingente, in allestimento Taxi, venne destinato ai tassisti milanesi per sperimentare il sistema modulare CEM.

Giusta la distinzione fra 2.0 Si per i mercati oltralpe (si trattava di Sport Sedan vere e proprie, private del catalizzatore) e le successive 2.0 Li, destinate fin dal principio al mercato nazionale. La prima non è mai stata venduta ufficialmente in Italia ma qualche esemplare è stato comunque importato successivamente: non era difficile trovarle equipaggiate con radio mangianastri, interni in pelle, tetto apribile, clima o cambio automatico.
#7 | mikitiki94 il 16/09/2024 17:15:04
il fanale illuminazione targa da stadio

La colpa è delle norme americane che, per qualche oscura ragione, specificano che le luci targa debbano essere "ai lati" oppure "sopra" la targa stessa, vietando implicitamente l'illuminazione dal basso.

Sarebbe stato forse troppo adattare il side marker stesso dotandolo di luce ad intermittenza

Probabilmente il sidemarker originale era troppo "piatto", quindi non raggiungeva gli angoli di visibilità previsti dalle norme italiane.
#8 | blackboxes66 il 16/09/2024 19:51:23
LI (o SI) tutta la vita...
#9 | Total III il 16/09/2024 20:49:06
La colpa è delle norme americane che, per qualche oscura ragione, specificano che le luci targa debbano essere "ai lati" oppure "sopra" la targa stessa, vietando implicitamente l'illuminazione dal basso.

Ah questa non la sapevo.
Spiega anche perché, nonostante non ce ne fosse il bisogno, sulla Citroen SM versione America furono montate le brutte luci targa laterali "tipo carrello".
#10 | mikitiki94 il 16/09/2024 22:30:11
Citroen SM versione America furono montate le brutte luci targa laterali

La SM aveva la luce sopra alla targa, quindi teoricamente in regola con le norme americane. Il problema è che il baffo cromato non lasciava abbastanza spazio in altezza per una targa americana.
#11 | puma76 il 16/09/2024 23:09:35
Questa versione America non mi ricordo di averla vista qualche volta, eppure sul sito il numero di esemplari recensito è relativamente alto. Onestamente l' Alfetta non mi è mai piaciuta, men che meno con questi paraurti..
#12 | Marlon il 17/09/2024 00:05:21
Modello che mi ha sempre incuriosito ma un po' "disturbato" per i vari elementi estetici di cui si è già parlato.
Ne ricordo molti anni fa un esemplare abbandonato nel parcheggio di un'area di servizio autostradale, non saprei con precisione dove (forse nel nord ovest).
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