Primo anno di produzione, molto signorile ed assai assetata di benzina, le successive 2300 erano più brillanti e consumavano meno.
Complimenti per l'avvistamento, molto difficile trovare esemplari in ordine e circolanti.
Magnifico esemplare e ottimo avvistamento di una ormai rarissima 2100, nobilitata dalla sua targa d'origine.
Le Fiat 1800-2100 mi sono sempre piaciute molto, quasi di più delle successive 2300.
Cerco sempre di evitare i commenti personali, ma qui faccio una eccezione.
Prima auto di famiglia, blu, della quale ho ricordo. Avevo 4 anni.
Lunghi viaggi per le vacanze al mare, una meraviglia.
Seguita e breve da due 2300 Lusso, una grigia e una blu.
Mi chiedo se fra 65 anni i bambini quattrenni di oggi ricorderanno con affetto e nostalgia i viaggi su una elettrica cinese o altri frigoriferi semoventi del genere...
Esemplare meraviglioso e sbalorditivo per la cura con cui pare essere stato conservato, o, probabilmente, restaurato in tempi - più o meno - recenti, tanto più alla luce delle "origini" fiorentine, non certo facili da riscontrare data la strage di vetture determinata dalla disastrosa alluvione del novembre 1966.
L'eccellente scatto rende immediatamente percepibile come la FIAT avesse qui alzato il "tiro" realizzando un'automobile di fascia medio-alta dal respiro europeo e dal notevole impatto estetico-emotivo, ancorché legato ad un disegno rivelatosi in fin dei conti piuttosto effimero, oltre che assai poco funzionale in termini di efficienza aerodinamica.
...assai poco funzionale in termini di efficienza aerodinamica.
Questo commento mi dà lo spunto per citare la spiegazione che Dante Giacosa dà in merito alle scelte stilistiche della 1800/2100/2300 nel suo libro "I miei 40 anni di progettazione alla Fiat":
Poiché il peso prestabilito era una delle condizioni da rispettare a ogni costo, gli studi non potevano indulgere verso forme che aumentassero l’ingombro esterno con inutile spreco di lamiera. Inizialmente non era stata richiesta una velocità massima molto elevata e perciò, sempre nell’intento di ridurre il peso e migliorare l’abitabilità, diedi maggior importanza a queste qualità piuttosto che all’aerodinamica.
[...]
Qualcuno mi ha anche chiesto perché il cofano è stato così nettamente troncato alla estremità anteriore. Già ho accennato all’importanza di mantenere l’ingombro sia in lunghezza sia in larghezza entro i limiti più ristretti. In Italia, lo spazio a disposizione per la circolazione e per il parcheggio è ancora minore che negli altri paesi, perciò il risparmio di pochi centimetri nelle dimensioni può tornare utile.
Una forma allungata e ben profilata del cofano avrebbe permesso di raggiungere qualità aerodinamiche superiori, ma l’ingombro sarebbe stato più grande e il peso pure. La parete frontale che taglia nettamente la carrozzeria davanti al radiatore non è certo aerodinamicamente corretta, ma ha consentito di mantenere l’ingombro e quindi il peso nei limiti prestabiliti.