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Isotta Fraschini Carr. Castagna

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Anno 1932, targhe nere del 1952. (Biohazard)

Data: 05/11/2010
Commenti: 17
Visualizzazioni: 3658
Commenti
#1 | luca77 il 04/11/2010 00:31:40
ShockShockShockShockShock
#2 | atae21 il 04/11/2010 00:45:08
Sì, pareva anche a me. Frown Comunque peccato lasciarla scoperta a prendere acqua! Angry
#3 | peppecantarella il 04/11/2010 09:59:26
Targata RC, bisognerebbe indagare...
#4 | Biohazard il 04/11/2010 10:40:52
Confermo è mia. Mi sono chiesto anche io come mai non abbiano chiuso il carrello, visto che era dotato di telone. Indagando un po' in rete, è un esemplare premiato ad un Villa d'Este di qualche anno fa, di valore notevole.
#5 | peppecantarella il 04/11/2010 19:21:32
C'è da tenere conto che un esemplare di questa vettura costava, all'epoca, intorno ai 20.000 $: a Reggio Calabria, nel 1932, solamente una persona poteva permettersi l'acquisto di questa automobile così raffinata, premiata a Villa d'Este nel 2006, oggi quotata intorno ai 450.000 Euro
#6 | Stingray il 04/11/2010 23:23:24
la copertura sembra bassa rispetto all'altezza dell'auto forse perciò non l'hanno chiusa.
#7 | Pafer il 05/11/2010 12:41:46
Vero, la suora che insegnò nella mia classe alle elementari, nativa di quelle parti, raccontava sempre che addirittura alle soglie degli anni '60 in provincia diversi paesi e paesini avevano un numero di auto che si contava sulle dita di una mano.
#8 | peppecantarella il 05/11/2010 19:45:25
Certo, negli anni '30 a Reggio Calabria c'erano poche autovetture, magari in provincia un pò più di carretti , ma non è questo il punto: si tratta di considerare l'unica persona che poteva permettersi l'acquisto di questa autentica fuoriserie. Risponderò in privato a Stingray
#9 | danguard76 il 05/11/2010 21:43:47
Penso che neanche il podestà o qualche gerarca potesse permettersela.. Forse qualche industriale o qualche latifondista..
#10 | Uno Turbo D il 07/11/2010 14:19:39
E' famoso quest' esemplare, ho un numero de "La Manovella" dove viene data notizia della premiazione a Villa d'Este (mi pare 2004-2005)...Smile
#11 | Deltahf84 il 17/12/2010 14:23:20
Conosciutissimo,di un famoso collezionista milanese.
Visto di persona a Villa D'Este. Davvero imponente...Wink
#12 | Markino il 26/11/2012 17:39:34
Conoscendo la splendida vettura (Isotta Fraschini 8A SS Torpedo Sport Castagna, 1930), nonché il notissimo collezionista di soli pezzi unici che la possiede, preciso che la targa RC, originariamente appartenuta ad una FIAT 508 Balilla, non è la targa d'immatricolazione di questo esemplare, di provenienza credo americana (principale mercato delle Isotta Fraschini tra gli anni '20 e '30), ma è stata applicata dal proprietario stesso quale omaggio alla sua terra d'origine.
#13 | gian masini il 07/03/2013 15:10:51
Non ho paroleShockShockShock
#14 | PrinceMax il 03/05/2014 01:16:02
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Approfittando di questo strabiliante avvistamento compiuto da Biohazard oramai molti anni fa, condivido con voi un meraviglioso esemplare esposto permanentemente in un celebre museo del nord Italia.
L'Isotta-Fraschini che vedete in queste foto ebbe come primo proprietario niente po po' di meno che Veniero D'Annunzio, terzogenito del celebre Gabriele e dell'aristocratica romana Maria Hardouin di Gallese.
Nel 1950 un esemplare analogo fu impiegato nelle riprese del film "Viale del tramonto" di Billy Wilder, dove viene utilizzato da Gloria Swanson (che interpreta la decaduta diva del muto Norma Desmond) per i suoi spostamenti, e guidato da Erich von Stroheim (che interpreta il fidato maggiordomo ed ex marito). Un aneddoto curioso è legato al fatto che von Stroheim non conseguì mai la patente e, quindi, non era in grado di guidare un'automobile. Per questa ragione, in tutte le scene in cui lo si vede guidare, la produzione dovette ricorrere ad una controfigura. Oggi l'esemplare utilizzato nel film è conservato presso il museo dell'automobile di Torino. Wink
#15 | Total III il 03/05/2014 02:32:52
Complimenti per la citazione cinematografica (film che, peraltro, adoro). Wink
#16 | PrinceMax il 03/05/2014 12:33:34
"Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo".
In questa frase, ripetuta ossessivamente da Gloria Swanson, si riassume il senso globale di quello che rimane uno dei più grandi film della storia del cinema. La diva un tempo immortale, che deve fare i conti con l'avanzare dell'età, ridotta ad una sorta di "fantasma", prigioniera e schiava di tempi e fasti ormai tramontati.
L'occhio di Billy Wilder seppe cogliere appieno la tragicità di un mondo che agli occhi della gente appare fatato ed incantato, ma che in realtà è solo effimero e falso. Quante verità nelle apparizioni di Anna Q. Nilsson, H. B. Warner e Buster Keaton, tutti grandi divi del muto, all'epoca del film ridotti a poco più di tre statue di cera, incapaci, come Norma Desmond, di accettare il passare del tempo.
Gloria Swanson, usando i canoni recitativi ereditati dall'esperienza nel muto (fatti di sguardi, movenze teatrali, pose iconiche) donò, a mio giudizio, una delle più grandi interpretazioni di tutti tempi. E pensare che quell'anno Judy Holliday le soffiò l'Oscar come migliore attrice protagonista, per "Nata ieri" di George Cukor! Shock
#17 | Markino il 03/05/2014 14:44:13
Non è facile ottenere belle fotografie in quel luogo straordinario (pure in quell'angolo), sia per la quantità di vetture ed altri oggetti vintage (soprattutto manichini, abbigliati in conformità all'epoca della macchina che affiancano) che ne saturano gli spazi, rendendo ardue le immagini di un'auto completa, sia per il contrasto tra l'atmosfera soffusa dei corridoi sui quali sono allineate le vetture, e il bagno di luce che attraversa le ampie vetrate, dal quale possono scaturire sgraditi e diffusi bagliori sulle riprese qualora, ed è il caso del sottoscritto, non si possegga né la perizia di un fotografo esperto, né un apparecchio particolarmente evoluto.
D'altro canto, quella location non è certo per tutti i gusti, giacché la parte del leone è riservata a vetture - soprattutto italiane - prebelliche, in molti casi anche precedenti la 1a guerra mondiale; auto per le quali ho una enorme passione, e la cui conoscenza (almeno rudimentale) ritengo opportuna per un autentico appassionato di motorismo.
L'Isotta Fraschini 8AS Coupé de Ville (ossia, posto di guida separato dall'abitacolo vero e proprio) è certamente uno dei pezzi più importanti della nutrita collezione, sia per lo scrupoloso restauro a cui è stato sottoposto dopo la sua acquisizione, sia per il blasone del marchio, forse il costruttore delle più lussuose automobili europee della sua epoca, superiori anche ad altri giganti come Hispano Suiza o Rolls Royce. Meglio sarebbe dire, costruttore di "chassis", dal momento che l'Isotta Fraschini realizzava il solo telaio corredato di tutti gli organi meccanici, a cominciare dal monumentale propulsore, già poco dopo gli esordi un 8 cilindri in linea, al cui costo stratosferico occorreva poi aggiungere l'onere della "vestizione", che il cliente affidava ai più importanti carrozzieri dell'epoca, in Italia o all'estero. Da noi fu proprio la Carrozzeria Castagna, milanese come l'Isotta Fraschini, ed autrice di entrambe le vetture che compaiono in questo post (oltre che dell'esemplare già citato utilizzato in "Viale del tramonto" ), ad essere tra le interlocutrici privilegiate dei facoltosi clienti del marchio, insieme alla Carrozzeria Sala o agli Stabilimenti Farina.
La grande fortuna dell'Isotta Fraschini, e insieme una delle ragioni (non l'unica) del suo crollo, fu l'enorme successo raccolto sul mercato americano negli anni '20, dove queste vetture divennero appannaggio di divi dello spettacolo (come Rodolfo Valentino) o di magnati dell'industria e della finanza, simboleggiando così il turbinoso vortice di denaro di quel decennio, al quale seguì la crisi innescata dal tracollo di borsa iniziato a fine ottobre del 1929 - e proseguito ininterrottamente fino al 1932 - dalla quale l'Isotta, che aveva puntato molte carte su quel mercato, finì per essere travolta.
Veniero d'Annunzio, primo proprietario della Coupé de Ville, fu per un lungo periodo rappresentante del marchio negli Stati Uniti.
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