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Innocenti 650 SE

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Anno 1986 (sampei).

Data: 04/05/2024
Commenti: 9
Visualizzazioni: 1106
Commenti
#1 | oinotna il 18/01/2022 10:25:43
Rara col bicilindrico!
#2 | Total III il 18/01/2022 16:28:28
Voluta da Alejandro DeTomaso per ampliare la gamma Innocenti verso il basso contrastando per quanto possibile la diarchia bicilindrica Fiat Panda 30 - 126, la "650" aveva tutte le carte in regola per una diffusione capillare, che invece non ci fu.
Questo perché innanzitutto uscì in ritardo, dopo che si persero anni a sperimentare un motore bicilindrico costruito in casa dalla Guzzi (marchio facente anch'esso parte del gruppo) per poi buttare tutto a mare in favore di uno dei tanti gioiellini Daihatsu del tempo: un bicilindrico raffreddato ad acqua dotato di raffinatissimi contralberi di equilibratura che, ruotando in senso contrario, ne annullavano le vibrazioni. Nonostante avesse praticamente la stessa potenza dell'arcaico bicilindrico della Panda 30, anche grazie ad un ottimo cambio a cinque marce di serie era molto più godibile, offriva prestazioni più brillanti in accelerazione e soprattutto consumava meno.
Nonostante ciò, i potenziali clienti non gridarono al miracolo continuando a preferirle la Panda: più giovane, più alla moda, ma soprattutto dotata di una capacità di carico ineguagliabile dalla solita, angusta Mini. Che, dal canto suo, arrivò ad inizio 1985, ovvero quando la Panda si apprestava a pensionare il bicilindrico in virtù del ben più decente "750" quattro cilindri, cosa che avrebbe reso impari il confronto col pur validissimo bicilindrico giapponese.
Un' altra cosa che non giovò alle vendite fu la presentazione estetica poco caratterizzata rispetto alle "Mini" precedenti: la "650" in pratica era una Minitre base con diversa calandra e una mostrina specifica al posto della fascia catarifrangente fra i fanali posteriori.
All'interno si scelse, per contenere i costi, di adottare la stessa plancia "1974" con annesso volante a razze orizzontali per entrambi i livelli di allestimento: base (priva di tergilunotto, poggiatesta anteriori, vetri posteriori apribili e con rivestimenti in skai) e SE (ben più accessoriata e con vetri elettrici e sedile posteriore sdoppiato optionals "imposti" ) Per quanto lo sforzo di offrire un ambiente accogliente e nuovo rispetto ai modelli precedenti fosse rimarchevole soprattutto nel caso della SE, le cui plastiche interne di colori vivaci (beige o azzurrino a seconda dei colori) e la piccola coccola dei cuscinetti imbottiti che rivestivano i vani portaoggetti non riuscivano comunque ad eliminare una cocente sensazione di deja-vu, e conseguentemente, di sciatteria generale.
Fatto sta che la raffinatezza del propulsore unita ai sedili molto imbottiti e ben disegnati permettevano un confort di marcia che la più versatile Panda non poteva neanche avvicinare.
Non funzionò neanche il prezzo "calibrato" su modello della Panda: la "SE" costava 400.000 lire meno della naturale rivale Panda 30 S, ma una volta calcolati gli optional obbligatori (che comunque la Panda non poteva montare) questo lievitava sensibilmente.
In ogni caso, il mezzo passo falso della "650" servì alla Innocenti per allestire quello che fu la sua ultima vera hit: la "500" tricilindrica, convincente nell'estetica - che riprendeva il restyling della 990 - quanto nelle prestazioni del piccolo propulsore, che nonostante la mancanza dei contralberi si rivelò perfino migliore nel funzionamento complessivo: più elastico, più brillante, più veloce ed ugualmente parco nei consumi.
Qualche nota a margine: la 650 SE fu inizialmente presentata con dei copricerchi aerodinamici di nuovo disegno che però furono aboliti appena dopo la preserie, venendo ripresi un paio d'anni dopo proprio sulla nuova 500 SE.
Altra curiosità riguarda l'alloggiamento dei pulsanti dei vetri elettrici della SE: non potendo utilizzare il mobiletto sul tunnel con tasti incorporati della Minitre SE a causa della diversa conformazione della leva del cambio, fedeli al principio secondo cui in Innocenti non si buttava mai via nulla, si riesumò la piccola console aggiuntiva centrale della De Tomaso Special, priva però dell'orologio digitale.
In ultimo, c'è da notare come anche questo esemplare sia in ottime condizioni, cosa che accomuna praticamente tutte le 650 superstiti, che generalmente venivano scelte per i brevi spostamenti cittadini da una clientela non propriamente giovane e quindi poco dedita allo "strapazzo".
#3 | Gigiuz il 18/01/2022 20:16:38
Mi piacerebbe sentirla in moto, lei e la versione diesel
#4 | S4 il 18/01/2022 20:48:30
Grande Antonio, recensione da claps
#5 | tonymura il 18/01/2022 21:11:27
Mamma mia che recensione da paura
#6 | Total III il 18/01/2022 22:38:34
Grazie! Sulle Innocenti "quadrate" non c'è ancora molta letteratura specifica quindi mi piace cimentarmi nelle esegesi. Pfft
#7 | Total III il 18/01/2022 22:43:19
#3 | Gigiuz il 18/01/2022 19:16:38
Mi piacerebbe sentirla in moto, lei e la versione diesel

Mah, la bicilindrica non è niente di particolarmente memorabile, il classico frullino bicilindrico, diciamo che il rumore è simile a quello di una Cinquecento ED ma più regolare e silenzioso (ovviamente se ben in ordine di scarico, che come noto amava deteriorarsi).
Mia zia ebbe per un brevissimo periodo una Minidiesel grigia, ci viaggiai un paio di volte da piccolo e ricordo che il rumore mi sembrava davvero eccessivo. Ovviamente, vai tu oggi a sapere se non avesse qualche problema...
#8 | astraG il 12/10/2022 16:58:06
Un gioiellino!
#9 | Frabo187 il 04/09/2023 21:34:48
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