Molto in ordine e con all'attivo poche decine di migliaia di kilometri.
Ancora discreta la vivacità della tinta "rosso etna" molto tipica di questa mini bicilindrica.
Il soggetto in questione lo conosco in quanto fui vicino all'acquisto 6/7 anni fa ma il proprietario sollevò il prezzo rispetto a quanto inserzionato e per principio non accettai.
Fa specie intuire che possa stare all'aperto esposta a tanti rischi.
Che delizia. Poco chilometrata come la maggior parte delle non moltissime "650" vendute, che finivano spesso in mano a proprietari anziani o comunque maturi. Fu questo il motivo del sostanziale insuccesso della Mini bicilindrica, nata per contrastare la marcia trionfale della Panda (più nuova, più versatile, più economica) ma a causa dell'anzianità del design già decennale e della troppa concorrenza non riuscì affatto ad interessare la clientela giovane.
A ciò si aggiunse il fatto che proprio la principale competitor, la Panda, si apprestava ad abbandonare il bicilindrico: la sola concorrente ideale per la "650" sarebbe stata così la sola immarcescibile 126, anch'essa sul declivio commerciale e comunque dal prezzo di vendita più economico.
Certo la meccanica della "650" era superiore in tutto rispetto a quella Fiat: raffreddamento a liquido, quinta marcia, contralberi che annullavano le vibrazioni, potenza superiore... Purtroppo però se ne accorsero in pochi, sarà che la caratteristica più amata in quella fascia di prezzo erano il risparmio di carburante e il prezzo d'acquisto contenuto, frangenti in cui la 126 ancora regnava incontrastata.
In ossequio alle strategie commerciali Innocenti, i livelli di allestimento erano due: 650 base, molto spartano, e 650 SE, un allestimento "tutto compreso" che aggiungeva: vetri posteriori apribili a compasso, tergilavalunotto, cristalli atermici, accendisigari, sedili in tessuto con poggiatesta anteriori, specchietto regolabile dall'interno, tasche rigide portaoggetti sui pannelli, sedile posteriore sdoppiato e vetri elettrici, questi ultimi optional obbligatori che facevano ulteriormente lievitare il prezzo.
Curiosità per fissati: i pulsanti degli alzavetro elettrici erano collocati su una "prolunga" della console centrale ripresa dalla De Tomaso Special, ma purtroppo privata dell'utile orologio digitale.
Sempre la "SE" aveva una chicca: le plastiche interne, plancia compresa, erano abbinate al colore della selleria (azzurro o marroncino). Tuttavia non giovò di certo alle vendite il riutilizzo della ormai sorpassata plancia del 1974, benché ulteriormente ingentilita, sempre sulla SE, da morbidi inserti di tessuto davanti al portaoggetti e alla strumentazione. Anche il volante birazza, dal diametro rimarchevole e dal design veramente troppo datato, era lo stesso. Un errore che l'Innocenti non avrebbe commesso con la successiva, e ben più fortunata, "500 LS" che beneficiava dei più piacevoli e moderni - benché a loro volta datati - plancia e volante "restyling 1980".
Nemmeno l'estetica sostanzialmente identica fra i due modelli fu una mossa azzeccata: e dire che la preserie della 650 SE era equipaggiata da dei copricerchi aerodinamici dal riuscito disegno, che alla fine andarono ad equipaggiare la successiva 500.
Sempre estremamente interessanti le analisi di Total ricche di particolari poco conosciuti.
Ho sempre pensato che la mascherina della 650, presente anche in questo esemplare, assomigliasse alla copertura in plastica di una lametta.
In realtà ci sta prendendo in giro da 15 anni! I dati dei post sono completamente inventati, ma nessuno se ne accorge perché ci sono troppo poche Innocenti superstiti per verificarli.
Certo la meccanica della "650" era superiore in tutto rispetto a quella Fiat: raffreddamento a liquido, quinta marcia, contralberi che annullavano le vibrazioni, potenza superiore... Purtroppo però se ne accorsero in pochi, sarà che la caratteristica più amata in quella fascia di prezzo era il risparmio di carburante e il prezzo d'acquisto contenuto, frangenti in cui la 126 ancora regnava incontrastata
Fra una bolsa 126 e una ben più attraente 650, non avrei avuto dubbio, spesso la pitoccheria oscura le vedute.
Ottimi scatti i quali evidenziano le gradevoli proporzioni di questa milanese, ormai sparite da decenni nei grossi centri urbani.
Dipende tuttavia dal tipo di uso effettivo che si fa della vettura: se si cercava una scatolina nuova con quattro posti, meccanica nella quale veramente qualsiasi essere vivente sul "globo terracqueo" avrebbe saputo mettere le mani, da usare soprattutto come seconda o terza auto "da battaglia" senza troppe pretese, la 126 era una scelta quasi obbligata.
Citiamo anche la fonte di questa immensa massima, valà.
Renato Caccioppoli (un grande Carlo Cecchi), "Morte di un matematico napoletano" (regia di Mario Martone, 1992).
Sempre prelibate le schede macchina "come intendo io" - che è a dire ad ampio spettro, sempre ben ancorate a dati precisi e considerazioni oggettive - stilate da Total, sostanzialmente immancabili su una Innocenti di questa stirpe.
Ero in forte ritardo e cercavo di recuperare guidando pericolosamente per strade poco battute dal traffico urbano quando, al termine di una curva che ha sottoposto a notevole stress tutti i dispositivi di controllo della trazione della mia auto, si è stagliata davanti a me una sagoma inconfondibile. Sul parabrezza, in controluce potevo già distinguere un testo bianco su sfondo nero: il commento di Total su TN. Per un breve istante ho cercato di assolvere la mia inerzia pensando “la fotograferò al mio ritorno”. Ma poi i sensi di colpa mi hanno attanagliato: la luce del tardo pomeriggio che avrebbe reso quasi onirici gli scatti e la concreta possibilità di non ritrovarla lì, dove era parcheggiata, mi hanno indotto ad inchiodare, scendere al volo lasciando il motore acceso e fotografare questo improbabile esemplare di un’auto dimenticata dai più. La giornata è proseguita affastellando ritardi e terminando in affanno la mia solita frenetica quotidianità ma mi ha sorretto la consapevolezza che avrei contribuito ad arricchire il sito con l’ennesimo eccellente commento di Total, preciso, dettagliato ed elegantemente scritto.
(foto "ARGiuliasuper" )