Primo giro di targhe componibili meneghine per questo splendido esemplare, il verde oliva - a mio parere - lo rende ancora moderno e gradevole.

A mio parere è un colore particolare che incuriosisce e piace all'inizio, poi alla lunga stanca. Come altre (belle) tinte a catalogo. Voglio in pratica dire che una Giulia io la sceglierei in colori tradizionali quali il blu scuro o il bianco. Sempre gradita la targa milanese su un'Alfa del passato.

Mi spiegava un carrozzaio della mia zona , specialista AR , che i metallizzati alfa anni '70 son "termoplastici" , molto rognosi da riprendere , e soggetti a movimenti postumi , che inducono screpolature nella finitura , se non si esegue una adeguata procedura di preparazione del fondo

Configurazione molto rara e, da amante di questo genere di tonalità, di notevole impatto estetico, con accostamento esterno/interno particolarmente azzeccato.
Gli stranieri, notoriamente estimatori delle vetture del Biscione, quando acquistano nel nostro paese sono giustamente molto ingolositi da esemplari di tal sorta.
Peraltro, questo, oltre ad apparire in buon ordine, è lodevolmente scevro da stucchevoli personalizzazioni corsaiole-poliziottesche, oramai trite e ritrite.

Colore raro e notevole, è vero che alla lunga può stancare ma è sempre d'effetto. Il bianco sulla NS mette in risalto le plastiche del frontale e non fa che appiattire un baule che - secondo alcuni - è già stato reso impersonale dell'eliminazione dell'incavo (io tuttavia non noto tutto questo peggioramento, nonostante prima fosse effettivamente più personale).

Verissimo, le vernici termoindurenti. A una nostra Fulvia avuta qualche anno fa, successe un problema del genere, dopo la riverniciatura.

Eccezionale.

Secondo me le livree metallizzate donano alla Giulia, anche se preferisco le varie tonalità di blu, il verde pino e il prugna. Apprezzo molto l'assenza di personalizzazioni che spesso trovo un po' volgari.